lunedì 25 settembre 2017

Viaggi_L'Aquila_05/10_Settembre_2020

ABRUZZO-L’AQUILA DAL 05 AL 10 SETTEMBRE 2020

Partecipanti:

Bellotto Michele, Bracesco Claudio, Dall’Armellina Antonio, Pedrina Biagio, Scarpetta Antenore, Veronese Gelmino.

Percorso:

05/9/2020 Orgiano, l’Aquila (pulmino),   L’Aquila, Roio Alto, Lucoli Alto, Casamaina, Rocca di Cambio, Valico della Crocetta, Ocre, Monticchio, Malepasso, L’Aquila. Km. 70.01

06/9/2020 L’Aquila, Camarda, Assergi, Fonte Cerreto, Campo Imperatore, Santo Stefano di Sessanio, Calascio, San Pio delle Camere, Poggio Picenze, Bazzano, L’Aquila. Km. 125.40

07/9/2020 L’Aquila, Cermone, Arischia, Passo delle Capannelle, Campotosto, Poggio Cancelli, Amatrice, Configno, Aringo, Montereale, Barete, Pizzoli, Cermone, San Vittorino, L’Aquila. Km. 123.04

08/9/2020 L’Aquila, Bazzano, San Gregorio, Poggio Picenze, Barisciano, Santo Stefano di Sessanio, Strada Statale 17 Bis, Valico di Capo la Serra, Castel del Monte, Calascio, Rocca di Calascio, Barisciano, Poggio Picenze, Bazzano, L’Aquila. Km. 123.08

09/9/2020 L’Aquila, Sassa Scalo, Madonna della Strada, Rocca di Corno, Rapelle, Antrodoco, Canetra, Caporio, Vazia, Terminillo, Sella di Leonessa , Leonessa, Albaneto, Posta, Borbona, Ville di Fano, Montereale, Barete, Pizzoli, San Vittorino, L’Aquila. Km. 165.13

10/10/2020 L’Aquila, Bazzano, Camarda, Assergi,  Passo delle Capannelle, Tottea, Senarica, Fano Adriano, Cusciano, Montorio al Vomano, Frondarola, Teramo. Km. 86.10       Teramo-Orgiano (pulmino).

SABATO 05 SETTEMBRE 2020 ORGIANO-L’AQUILA + RISCALDAMENTO

  Foto e video  


Percorso: Orgiano, l’Aquila (pulmino),   L’Aquila, Roio Alto, Lucoli Alto, Casamaina, Rocca di Cambio, Valico della Crocetta, Ocre, Monticchio, Malepasso, L’Aquila. Km. 70.01

Partenza presto…..molto presto.

 Aspetto Biagio sul portone di casa. E’ puntuale, anzi in anticipo. Carichiamo zaino e bici e andiamo a prendere Claudio. Claudio è ancora a letto “non si sarà dimenticato che partiamo proprio oggi?” Decidiamo di andare a caricare Michele e Gelmino e poi ritorniamo da Claudio. Il suo incedere da casa al furgone è da prima donna, come si vede fare sul tappeto rosso al Festival del cinema di Venezia. Siamo pronti e partiamo, anzi no! Dobbiamo passare da Toni, il nostro caterpillar a passo lungo. Caterpillar perché si mette davanti e non lo passa più nessuno e a passo lungo perché muove dei rapporti impossibili per gli altri. Pronti…via! Il clima che si instaura fra di noi è molto gioviale solo che bisogna parlare a mezza voce perché Michele dorme, forse da prima di salire sul furgone. Ad un certo punto scoppia la bomba, anzi il copertone dx posteriore del furgone.

Sbandamento e frenata, bravo Claudio a tenerci in strada e fermarsi in una piazzola di sosta che sembrava messa lì a posta ad aspettarci. Ora bisogna trovare il cricco e la chiave e così inizia la caccia al tesoro. Durerà una decina di minuti, non di più. Cambiamo la ruota disintegrata con quella di scorta e così scopriamo che mentre la prima aveva solamente sette anni, la seconda ne ha ventuno. Ci diamo una strizzatina ai cosidetti e ripartiamo per L’Aquila. Contattiamo via internet un gommista e lo preghiamo di attenderci se non facciamo in tempo ad arrivare prima della chiusura. Non ce ne sarà bisogno e così sistemiamo la faccenda e ci sentiamo più tranquilli. E’ ora di pranzo e scegliamo il ristorante vicino all’hotel e convenzionato con l’hotel stesso. Primo impatto con la cucina abruzzese, i piatti di pasta sono formato famiglia, vale a dire che potrebbero essere sufficienti per tre persone. Tutti scegliamo la pasta e solo uno chiede l’insalatona perché vuole essere leggero nell’uscita in bici programmata come riscaldamento nel pomeriggio. Scelta peggiore non poteva esserci e Michele la verifica di persona dopo la prima ora in bici.
I saliscendi sono una normalità e un costante alternarsi e così comincia la litania; “quanto dura la salita?” ”ma quanti chilometri ci sono?” ”manca molto per arrivare?” ”nessuno ha delle barrette?” ”se è tutta così io domani salgo in furgone”. Rientrati in albergo, doccia, breve relax, cena, senza insalata, e visto che il giorno dopo è previsto bel tempo decidiamo che vale la pena di andare a Campo Imperatore.

Buona notte!

               DOMENICA 06 SETTEMBRE 2020 CAMPO IMPERATORE

                                    foto e video

Percorso: L’Aquila, Camarda, Assergi, Fonte Cerreto, Campo Imperatore, Santo Stefano di Sessanio, Calascio, San Pio delle Camere, Poggio Picenze, Bazzano, L’Aquila. Km. 125.40

Prima colazione alle sette e trenta, almeno così ci avevano detto, ma Michele alle sette meno un quarto è pronto sulla porta della sala e gli inservienti inteneriti decidono di servirlo subito. La cosa avrà come conseguenza che dal giorno dopo, la colazione si farà dalle ore sette. Bravo Michele. L’Aquila-Campo Imperatore è una salita sulla carta abbastanza semplice, pendenza media del 4/5 % e anche se la distanza è di 45 chilometri non è certo uno spauracchio. Seguiamo il TomTom in partenza e la prima decina di chilometri ce li facciamo con pendenze che non arrivano mai al 20/% ma bensì dal 10 al 15/%. Le lamentele si sprecano e io mi sento colpevole anche a nome del TomTom per questa variante alta. Alla fine la strada muore e cominciamo una discesa che ci è stata suggerita da un contadino del posto per riportarci sulla giusta via. Dimenticata la variante ci troviamo a pedalare su una strada larga e ben asfaltata. Non sono molti i paesetti che incontriamo e ci fermiamo pure a visitarne uno che più degli altri ci ispira. Il furgone ci segue, ci accompagna e ci precede. Ad un certo punto ci attende per uno spuntino con brioches e banane. Si riparte a ritmo tranquillo con Toni e Gelmino davanti, Antenore in centro e Michele e Biagio in retroguardia; sarà così molto spesso anche nei prossimi giorni anche se, a dire il vero, diverse ore pedaliamo uniti chiaccherando e ammirando i paesaggi. Dopo un paio d’ore arriviamo nell’altipiano a un’altitudine media di 1600 metri chiamato “Il piccolo Tibet”, nome più azzeccato non poteva esserci.


Restiamo davvero a bocca aperta e sinceramente non ci aspettavamo paesaggi simili, difficile descriverli, bisogna essere lì per averne un’idea e pure le foto non rendono del tutto quello che gli occhi stanno ammirando. La meta è vicina, mancano gli ultimi quattro chilometri con pendenze attorno a 10% e alla fine siamo arrivati sotto il cartello “CAMPO IMPERATORE 2100m.”. Cento metri prima dell’arrivo Michele, in totale trance agonistica, scatta ma si pianta ai 50 metri. Peccato perché viene superato dagli altri e l’euforia si trasforma in delusione. Il piazzale è un luogo storico non fosse altro perché è proprio qui che i tedeschi vennero a liberare Mussolini nel 1943, ma per noi ciclisti è anche il luogo in cui arrivò il Giro d’Italia il 22 Maggio del 1999 e che ci ricorda una delle più belle imprese di Marco Pantani. Quel giorno Pantani percorse i 26 chilometri tra Fonte Cerreto e Campo Imperatore in 53 minuti e 50 secondi superando un dislivello di 1371 metri alla media di 29 chilometri orari.

Noi ci abbiamo impiegato tre volte tanto. Sul piazzale c’è un sacco di gente e a malapena riusciamo a trovare un tavolo libero per mangiare in santa pace un mega panino, giusta ricompensa per tanta fatica.  
Ripartiamo in discesa e percorriamo un tragitto diverso dall’andata e che ci porta a Santo Stefano di Sessanio. Visitiamo il paesetto in bici e cominciamo a capire perché l’Abruzzo è tanto famoso per i suoi borghi. Proseguiamo per Calascio, paese inserito fra i borghi più belli d’Italia ed è lì che vediamo dal paese la Rocca e ci proponiamo di andarla a visitare nel giro previsto due giorni dopo. Ripartiamo in discesa e il Prof si dichiara disposto ad offrirci da bere perché ha un bisogno fisico da espletare altrimenti se la fa addosso. Naturalmente non ci fermiamo e lui deve stringere le ciappe fino a L’Aquila. Alla sera dopo cena visita in pulmino per il centro città.

ed è qui che cercando parcheggio, il TomTom ci porta per un senso unico così stretto che gli specchietti toccano i muri e ci troviamo incastrati. Dietro di noi una fila di macchine, scendiamo dal furgone e le facciamo lentamente indietreggiare andando di conseguenza a intasare e bloccare il centro storico. Dio vuole che ne siamo usciti anche se mi risulta che i Carabinieri ci stanno ancora cercando.

Buona notte!

                                LUNEDI’ 07 SETTEMBRE 2020 AMATRICE

                                               foto e video

Percorso: L’Aquila, Cermone, Arischia, Passo delle Capannelle, Campotosto, Poggio Cancelli, Amatrice, Aringo, Montereale, Barete, Pizzoli, Cermone, San Vittorino, L’Aquila. Km. 123.04

 A colazione c’è un’inserviente che ti mette nel piatto quello che chiedi. Sono dietro a Toni. L’inserviente chiede: cosa desidera? Risposta: un pò di tutto. La signora allarga gli occhi e sorride. Non sa ancora la poveretta che nella stessa mattinata si ripeterà la stessa scena per altre due volte. La natura dà a ognuno di noi una cilindrata diversa e di conseguenza un serbatoio con capienza diversa.

            

L’Aquila-Lago di Campotosto-Amatrice-Montereale è un itinerario che non si poteva non fare, non fosse altro che per andare a mangiare un buon piatto di pasta alla matriciana nel paese di origine. Il buonumore in partenza dura ben poco. TomTom, sempre lui, ci porta a una deviazione su strada bianca con pendenze fino al 15% con ghiaino su cui slitta la ruota obbligandoti a scendere e farti diversi tratti a piedi. Rischia anche il pulmino e rischia molto perché oltre il ghiaino e i sassi sporgenti, l’acqua ha creato dei profondi solchi e poco ci manca che ti portino fuori strada. Se si pianta il pulmino bisognerà chiamare un elicottero per tirarlo fuori. Claudio è bravo oltre che fortunato, arriva a fine strada, si fa il segno della croce e manifesta l’intenzione di lasciarci lì e di prendere il treno e tornarsene a casa. Decidiamo all’unnanimità che non faremo mai più un’esperienza del genere.

Fatto questo, tutto il resto ci sembra una passeggiata e arrivare al lago di Campotosto è piacevole quanto ammirare il paesino che vediamo davanti a noi.
Visitare il paesino sulla strada principale non è interessante, e quindi saliamo alla zona vecchia. Il terremoto ha lasciato le sue tracce, poche case restaurate e molte in completo abbandono con crepe e calcinacci a perenne ricordo.  Incontriamo Amelia, un’arzilla vecchietta di 83 anni con la quale scambiamo alcune battute e immortaliamo in alcune foto.
Resterà nei nostri ricordi. Lasciato il lago proseguiamo per Amatrice. Ci fermiamo alcuni chilometri prima perché mezzogiorno è suonato e lo stomaco brontola. Obbligatorio un piatto di pasta alla matriciana sia bianca che rossa, la fame non fa sentire differenza. Amatrice. Ci fermano i militari perché è interdetto il passaggio alle bici e ai pedoni. In pratica stanno ancora portando via le macerie. Montereale è la prossima meta. Michele allunga sulla salita che porta in paese ma si pianta gli ultimi 50 metri e viene superato da tutti gli altri. Si è ripetuta la stessa scena di Campo Imperatore. Da Montereale a L’Aquila è tutta leggera discesa e Biagio e Antenore hanno il loro momento di gloria. E’ presto per rientrare all’hotel e quindi puntiamo alla fontana delle 99 cannelle, emblema della città.
Foto a iosa ma se si guarda bene si nota che nelle foto non c’è la bici di Michele. L’ha nascosta dietro un muro e non si capisce il perché. Il perché l’ha capito un antiquario del posto che la sta ammirando e se non siamo svelti a riprenderla non la troviamo più. Rientriamo in hotel. Cena, birra, gelato e

 Buona notte!

                 MARTEDI’ 08 SETTEMBRE 2020 CASTEL DEL MONTE

                                                   foto e video

Percorso: L’Aquila, Bazzano, San Gregorio, Poggio Picenze, Barisciano, Santo Stefano di Sessanio, Strada Statale 17 Bis, Valico di Capo la Serra, Castel del Monte, Calascio, Rocca di Calascio, Barisciano, Poggio Picenze, Bazzano, L’Aquila. Km. 123.08

Quarta giornata di fila sulle strade aquilane. Tempo bello e buon umore in gruppo. Partiamo e in pratica rifacciamo in senso contrario la discesa che abbiamo fatto quando siamo tornati da Campo Imperatore. Passiamo da Santo Stefano di Sessanio e continuiamo verso “Il piccolo Tibet”, solo che questa volta anziché andare verso Campo Imperatore puntiamo verso Castel del Monte. Questo percorso ci permette di completare la visita dell’altipiano. Andatura tranquilla e lo sarà per tutta la giornata. Ci gustiamo i panorami. Un conto è farla in discesa e ben diversa farla in salita. Greggi che attraversano la strada, mucche e cavalli in libertà, il Gran Sasso sullo sfondo quasi a voler incorniciare la cartolina.

Gli occhi si riempiono di immagini bellissime. Terminato questo paradiso terrestre ricomincia la salita, non sarà molto lunga e nemmeno molto dura ma la fatica dei giorni precedenti comincia a farsi sentire. Il valico di Capo la Serra pone fine alle nostre fatiche.
La discesa è un’altra cosa e la affrontiamo con calma per poterci guardare attorno. Castel del Monte è situato in una posizione proprio fotogenica, non si può passare senza fare una sosta per immortalarlo.
E’ mezzogiorno ma il ristorante apre all’una. Lasciamo perdere; andiamo a mangiare a Calascio. Sorpresa! A Calascio c’è solo un ristorante aperto ed è giocoforza fermarsi lì. E’ un po' caro ma il budget a disposizione è tale che ce lo possiamo permettere. A pancia piena verso la Rocca.
Non ci voleva proprio questa breve ma ostica salita. Michele decide di abbandonare la bici appoggiata a una casa; tanto di qui dobbiamo passare dopo aver visitato la Rocca. Noi in bici e Lui a piedi dunque. Non saprei proprio dire chi ha faticato di più. Scattiamo una serie di foto molto spettacolari e iniziamo il ritorno al paese. Notiamo un gruppo di persone con una guida che sta spiegando loro che il velocipede appoggiato alla casa era in uso dagli abitanti di Calascio, molti anni fa. Errore!. Si tratta della bici che Michele aveva messo lì all’andata. Ricominciamo il ritorno verso L’Aquila. Tutto tranquillo fino a un chilometro dall’hotel. “foratura, porco diavolo, proprio adesso che siamo quasi arrivati”.
Non importa; siamo ciclisti si o no! Ripariamo la ruota e arriviamo all’hotel. Cena, discussione, Gelmino si tappa le orecchie perché la voce alta lo infastidisce, Claudio ci ricorda che siamo in luogo pubblico, Io me ne frego, Toni tace. Alla fine regna il silenzio perché ci stiamo gustando un buon gelato.

Buona notte!

                             MERCOLEDI’ 09 SETTEMBRE 2020 TERMINILLO

                                                    foto e video 

Percorso: L’Aquila, Sassa Scalo, Madonna della Strada, Rocca di Corno, Rapelle, Antrodoco, Canetra, Caporio, Vazia, Terminillo, Sella di Leonessa , Leonessa, Albaneto, Posta, Borbona, Ville di Fano, Montereale, Barete, Pizzoli, San Vittorino, L’Aquila. Km. 165.13

Giornata dedicata al Terminillo. Oggi non siamo turisti bensì ciclisti. Dopo abbondante colazione partiamo per la giornata ciclisticamente più impegnativa della vacanza. In quattro seguiamo il pulmino e Michele per un’altra strada. Alla fine ci ritroviamo e di buona lena puntiamo su Vazia, periferia di Chieti, da dove iniziano i 25 chilometri al 8/9% che portano alla vetta. Per arrivare a Vazia la strada è comunque lunga e i saliscendi inziali lasciano il posto a una salita di una decina di chilometri. Per fortuna la discesa è altrettanto lunga, ma questo ci fa riflettere perché anche il ritorno è previsto per lo stesso percorso. A un certo punto un signore con tanto di tabella rossa ci ferma. E’ un problema spiegarli che col rosso Michele passa sempre; comunque lo teniamo fermo almeno questa volta. Arriviamo a Vazia e comincia la salita con Michele che la prende in anticipo sugli altri perché un disguido li ha portati fuori tragitto. Non è un problema. Lo raggiugiamo dopo qualche chilometro

e lì comincia il calvario. Per calvario intendo quello dovuto alla salita e quello che comincia Michele. Purtroppo va in crisi fisica e psicologica….forse tutte e due. Antenore lo aspetta ma qualcuno dubita che non ce la faccia neanche lui. Giustamente non si abbandona mai l’ultimo da solo; è una legge non scritta del gruppo. Ordine di arrivo: Toni, Gelmino, Biagio, Michele, Antenore. Gli ultimi due sono fuori tempo massimo e il giorno dopo dovranno salire in pulmino. Sulla vetta abbiamo incontrato un signore che ha fatto questa salita ben 2.105 volte.
Una cosa pazzesca! Scendiamo a Leonessa e dopo il pranzo ci sentiamo tutti un po' leoni., anche perchè l’incontro con una Leonessa ci fa sentire tali.
Scegliamo di tornare per Montereale anche se è un tragitto un po' più lungo ma è meno impegnativo. Seguiamo il TomTom; a un certo punto ci porta su un viottolo di campagna. Lasciamo perdere, torniamo sulla strada principale. Scelta azzeccata! Anche se i chilometri sono tanti e il dislivello pure, l’umore è buono. L’ultima parte del tragitto da Monterale a L’Aquila la strada è in leggera discesa e questo non dispiace a nessuno. Ultima cena; a base di carne, non proprio il massimo.

Buona notte!

        GIOVEDI’ 10 STTEMBRE 2020 TERAMO + TERAMO-ORGIANO

                                                   foto e video

(da teramo IN PULMINO)

Percorso: L’Aquila, Bazzano, Camarda, Assergi,  Passo delle Capannelle, Tottea, Senarica, Fano Adriano, Cusciano, Montorio al Vomano, Frondarola, Teramo. Km. 86.10   Teramo-Orgiano (pulmino).

 Ultimo giorno. Anche le cose belle finiscono….a volte troppo presto. Partono in tre, gli ultimi due del giorno prima salgono in pulmino a far compagnia a Claudio, sono squalificati per fuori tempo massimo. Il loro compito oggi è di far compagnia a Claudio e fermarsi per il rifornimento banane. Piccola vendetta; non comprano le banane! Il primo tratto di strada è quello che normalmente porta a Campo Imperatore. Arrivati ad Assergi si prende a sinistra la strada per il valico della Capannelle. Il pulmino li segue, li incoraggia e li precede per prendere qualche foto, ma niente banane. Il paesaggio è bello, ma è tutta la vacanza che vediamo paesaggi molto belli. Dopo il passo si punta per una lunga discesa su Teramo. Ci sono alcune gallerie ma la strada è in buone condizioni. Si arriva verso mezzogiorno poco prima di Teramo e ci fermiamo a mangiare. E’ l’ultimo pranzo assieme, almeno quest’anno. Caricato il pulmino

si prende l’autostrada. Una sosta per un gelato. Quattro chiacchere in pulmino sia sul percorso che per il ciclismo in genere e siamo già arrivati.

In conclusione un ringraziamento ai miei compagni di avventura. Grazie per aver conservato il buonumore anche dopo avere fatto tanta fatica. Grazie per avermi permesso di visitare luoghi così belli. Grazie per avermi sopportato (mia moglie dice che non è facile).

Buona notte!

 

CURIOSITA’

Distanza Totale Km. 692.76

Tempo Totale H. 31.38.33

 Velocità Media Km/h. 21.87

Dislivello Totale m. 12.134