giovedì 1 agosto 2019

TRA MARCHE E UMBRIA 22/26/GIUGNO/2024

 

TRA MARCHE E UMBRIA dal 22 al 26 Giugno 2024

Partecipanti:

Bellotto Michele, Pedrina Biagio, Pesavento Michele, Primon Giancarlo, Scapin Cristina, Veronese Gelmino, Bucceri Sebastiano.

Percorso:

Data

Km.

Vel. Media

Disl. m.

T. Esercizio

T. Viaggio

Calorie

Cad. media

22/6/2024

77,64

21,11

1.307

3:40:42

4:45:42

1.431

63

23/6/2024

78,39

17,23

1.777

4:32:58

7:31:24

1.608

56

24/6/2024

128,24

22,43

1.401

5:44:37

9:50:37

2.235

65

25/6/2024

138,66

20,13

2.023

6:53:14

9:05:06

2.594

61

26/6/2024

54,61

20,24

950

2:41:55

3:46:20

885

N.P.

Dati desunti dal ciclocomputer di Giancarlo.

TOTALI IMPORTANTI:

Kilometri:            555.18

Dislivello metri: 7.458

Calorie:                8.753

 TRA MARCHE E UMBRIA

Sabato 22 Giugno 2024

Foto

Arriviamo in auto all’Agriturismo “La vita è bella” alle 12.

La location è situata su di un colle sopra Fabriano in luogo ameno e immersa nel verde. Mangiamo una pasta e  poi via per il primo giro in bici. Alle 14 siamo in sella, percorriamo il tratto in salita di strada bianca con ghiaia che ci separa dalla strada asfaltata e ci dirigiamo verso Fabriano dove dovrebbe iniziare il giro caricato sui navigatori. Non troviamo il punto di partenza e andiamo avanti qualche km senza più trovare il percorso prestabilito! Giriamo un po' a caso. Nei pressi di Frasassi sostiamo per ammirare la Chiesa di San Vittore alle Chiuse e la Torre “a testa di ponte” (XI-XIII)
fortificazione Romana nell’antico Castrum Petrosum. Facciamo una salita che in teoria era nel giro, ma alla sommità chiediamo info: “è tutta da un'altra parte”. Torniamo alla base e cmq alla fine ne è risultato un bel giretto. 77 Km e 1307 mt. di guadagno altimetrico. E’ subito evidente che Michele con il tandem assistito
si diverte un sacco a sorpassarci a doppia velocità. Oltre alle gambe buone loro hanno un gran motore e pertanto schiacciano un pulsante e viaaaa!  Anche Cristina dispone della bici assistita, ma lei ha gambe buonissime e in salita lo usa meno possibile! La sera ceniamo molto bene
con primi piatti tradizionali e grigliata di carne, di cui è ghiotto Biagio. Il tutto ben innaffiato da Verdicchio di Matelica e Rosso Conero.

Domenica 23 Giugno 2024

Foto   Video-1   Video-2

7,15 Colazione abbondante, ci sono anche dolci caserecci di cui Gelmino ne mangia quattro fette, una per tipo! Lui dice che è per far onore alla cuoca!  E’ in programma il giro “Cima Scarponi”- Poggio San Romualdo. Alle 8,30 si parte, (stavolta seguiamo pedissequamente i navigatori! Passiamo davanti all’entrata delle grotte di Frasassi e ci fotografiamo.

  Per bella strada fuori mano saliamo all’8% molto regolare e arriviamo alla cima situata a 675 metri di altezza dopo 22 km, 1 ora e 23.
Scendiamo dall’altro lato senza traffico tra il profumo di tigli ed entriamo in una valletta “fuori del mondo” . Ricominciamo a salire con bella vista sulle colline circostanti punteggiate dal giallo delle ginestre.
Poggio San Romualdo con i suoi 960 Mt ci attende per una sosta fotografica,
barretta e caffè. Giancarlo guida bene giu per discesa abbastanza ripida,
sarebbe stata la salita che non abbiamo trovato ieri e vista la pendenza non ci rammarichiamo tanto di non averla fatta!  Ci fermiamo a Genga per mangiare un’ottima e abbondante pastasciutta
ed entrando in Fabriano scopriamo che c’è la festa tradizionale,
ma noi ritorniamo all'agriturismo.Doccia e ritorno in auto per visitare la cittadina molto interessante dal punto di vista storico e in più c’è la festa dell’Infiorata. In ogni rione nella loro chiesa hanno riprodotto un quadro con fiori essiccati e sbriciolati su di una superficie di 4/5 metri di lato: uno spettacolo, bravissimi!
A cena torniamo in auto a Genga e mangiamo benissimo, chi grande spaghettata ai frutti di mare e chi tagliata!

Lunedi’ 24 Giugno 2024

Foto   Video

Alle 7 il meteo non è dei migliori: una nuvola grigia avvolge la nostra collina! Abbiamo in programma il giro “Passo Cornello-Gola del Corno” Antipioggia e via. Passiamo davanti la stazione Fs di Fabriano e decidiamo di ripararci dalla pioggia sotto la pensilina. Smesso di piovere ripartiamo in direzione Passo Campodonico coperti da un cielo plumbeo.

Ore 9 e 40 Giovanni scollina e alza le mani al cielo!
 Non perde mai l’occasione per alzare le mani al cielo in segno di vittoria in volata…che sia primo o settimo non importa! Però è da encomiare perché del gruppo è quello meno allenato e Gelmino ne ha tenuto conto nel scegliere le salite dei percorsi… in pratica ha allungato i percorsi e inasprito le salite. Poco più avanti fermata al Bar Campodonico, famoso tra i ciclisti, ci rifocilliamo con banana o barretta e caffè. Si prosegue e si passa in Umbria salendo al Passo Cornello Mt 816
dove arriviamo
alle 10 e 40. Foto di rito. Scendiamo verso Nocera Umbra
sempre accompagnati da nuvole grigie poco rassicuranti. Visitiamo il borgo storico e poi proseguiamo verso Gualdo Tadino che decidiamo di non vedere in quanto la minaccia di Giove Pluvio incombe! Troviamo una trattoria dove invece di accontentarci di una pastasciutta mangiamo anche secondo e contorno…la cucina è lenta a sfornare i piatti e cosi usciamo che a guardare in su si evince che manca poco all’arrivo di un acquazzone!
Partiamo ma dopo 10 minuti siamo costretti a ripararci sotto il tetto di una casa. Michele e Sebastiano con il tandem erano andati avanti e non li vediamo. Facciamo pena al proprietario che ci apre la parte di casa in cui non abita. Alle 15 e 30 pioviggina soltanto e ripartiamo, troviamo i due mancanti riparati sotto la tettoia di una fermata d’autobus. Proseguiamo accompagnati da una pioggerella continua. Leggera discesa,
 siamo bagnati, il tandem tira su acqua dalla strada e Sebastiano che occupa la seconda posizione è quello più inzuppato.
Rientriamo nelle Marche per una verdissima valle e con traffico zero arriviamo alla suggestiva Gola del Corno.
Si scende sempre soli soletti per strada tutta curve e ad un certo punto Giancarlo si accorge che non abbiamo fatto una deviazione ed essendo sparpagliati decide che proseguiamo. Finiamo in una strada molto trafficata, continua piovere….ora abbastanza forte. Bisogna asciugare spesso gli occhiali e Gelmino (leggera discesa e curva sinistra) finisce nel ghiaino fuori dall’asfalto e cozza contro il guard rail! Risultato: il guard rail tiene botta mentre Gelmino ruzzola a terra battendo forte, spalla, mano e ginocchia. Il Comune del luogo sta ancora cercando chi ha incrinato il guard rail. Escoriazioni varie ma per un ciclista vecchio stampo non è niente, anzi, parte più determinato di prima. Le leve di cambio e freni sono semidistrutte ma funzionano! Poteva andare peggio! Arriviamo a “casa” infreddoliti.  Gelmino Butta via l’antipioggia distrutto!  Abbiamo percorso 135 Km in 5 ore 3 4 con 1550 di guadagno altimetrico. Cena a base di ottime zuppe marchigiane che ci riscaldano
e saporiti secondi e contorni. 

Martedi’ 25 Giugno 2024

Foto

E’ una mattinata meravigliosa. Gelmino si presenta incerottato (Cristina e Giancarlo infermieri) dolorante spalla e mano, ma sorridente. Alle 8e10 percorriamo con il fiatone il ripido sterrato

che ci conduce sulla strada asfaltata. Michele e Sebastiano scaricano il tandem dal van e aggiungono la ruota anteriore. Il programma è “Gola del Furlo-Galleria Romana” previsto in 5h 58, 123 km, 1660 dislivello. Stupende colline sormontate da cielo azzurro e nuvolette bianche come popcorn fanno da cornice alle nostre biciclette, ma ahimè si materializzano corte ma dure “salitine”
e Giovanni non ha il fiato per fare come al solito! Ad un bivio scopriamo che il “Frecciarossa” (il tandem rosso fiammante) non è davanti e nemmeno dietro cosi Giancarlo li attende. Alle 10 siamo in Prov. Di Pesaro Urbino ma arrivando nell paesetto di Serra Sant’Abbondio
i nostri navigatori ci abbandonano, facciamo due/tre giri del paese e siamo costretti a chiedere info ad una Signora la strada per Cagli. Percorriamo in fila indiana la Ciclo Appenninica Alte Marche, ben segnalata agli automobilisti. Cagli si presenta bene dal ponte e ne approfittiamo per fotografare.
Alle 11e 20 riempiamo le borracce nella piazza di un minuscolo paesino ben restaurato.
Imbocchiamo la strada per la Gola del Furlo. E’ una profonda gola e riserva naturale.
La strada costruita dagli Etruschi come collegamento tra Roma e Rimini tra il 76 e 77 D.C. fu in seguito denominata Flaminia da Vespasiano. L’acqua che porta al lago artificiale è color beige causa le piogge del giorno precedente, peccato perché normalmente è azzurra! Ovviamente tante foto!
Scendiamo e le nostre tracce indicano una deviazione dalla strada principale: bel posto fuori mano, ma un cartello indica strada chiusa per frana. Ci inoltriamo cmq e Michele protesta perché il fondo stradale non è di suo gradimento, infatti è una via di mezzo tra una strada bianca e una asfaltata. Alle 13 usciamo dal tracciato impostato e andiamo a cercare un posto ove mangiare un primo piatto. La “Cascina delle rose” fa al caso nostro: bell’ambiente, aria condizionata. Profittiamo del menu del giorno: Risotto allo zafferano, fesa di tacchino al forno, zucchine e pomodori al forno. Coperto e acqua compresi Euro 15.
Profittiamo del menù del giorno è un eufemismo. In pratica, ci rimpinziamo dimenticandoci che siamo ciclisti e che dobbiamo comunque ritornare all'agriturismo in bici. Purtroppo, a stomaco pieno, la fatica diventa doppia. Si scende…e si sale in dolci colline che di dolce hanno solo l’aspetto!
Così c’imbattiamo anche in una dura salita, Gelmino si commuove a compassione per Giovanni che arranca, lo accompagna e lo rincuora dicendogli bugie su pendenza e lunghezza! Bisogna specificare che dislivello e distanza che Gelmino comunica a Giovanni, in realtà, sono numeri moltiplicati per due. In questo modo  si vendica delle volatine che riempiono di orgoglio Giovanni. Arrivano alla fine della salita e trovano gli altri stravaccati sull’erba del ciglio stradale!
Passiamo per Pergola, segnalato come uno dei più bei Borghi d’Italia ma non ci fermiamo perché non sappiamo dove sono i soliti due! Finiamo il giro con 138 km, 6 ore e 53, 2033 mt di dislivello! Dopo mezz’ora arrivano i due del Frecciarossa! L’ottima cena ci “tira su” con buoni primi, secondi di cacciagione e verdure grigliate…ovviamente vini buoni e caffè. Anche tanta acqua perché è stata una giornata abbastanza calda.

Mercoledi’ 26 Giugno 2024

Foto   Video

Alle 8 lasciamo l’agriturismo.  Invece di seguire la traccia che sembrerebbe mandarci a Fabriano e poi ritornare sui nostri passi al nostro punto di partenza, Gelmino sceglie di evitare di fare due volte la stessa strada e così seguiamo l’unica traccia di Giovanni che ci porta in un bosco dove la strada diventa un agglomerato poco coeso. Ad un certo punto anche il suo navigatore da’ “fuori rotta” e capiamo d’aver cannato al 100%.

Chiediamo lumi alla signora di una casa sperduta: “Questa strada porta ad Arcevia?” …”si, però c è da fare una salita abbastanza dura!” Non ci perdiamo d’animo e proseguiamo. Mai parole furono così giuste!!! Un salitone al 14,6 di pendenza su di un asfalto che a farlo in discesa sarebbe da ammazzarci! Cmq arriviamo su di una strada “seria” e troviamo la via per salire ad Arcevia, non prima di averci consultati un paio di volte. Arcevia (AN) è un paesotto ben conservato,
ci stravacchiamo sulla panchina della piazza principale a bere e mangiare proteine. Non abbiamo fretta pertanto scattiamo foto e Sebastiano paga il caffè.  Ormai conosciamo le strade che riportano a Fabriano e torniamo. C è sempre da fare l’ultima salita che da Genga porta su a Collegiglioni dov’è situato il nostro agriturismo. Quattro chilometri di salita abbastanza impegnativa, soprattutto l’ultimo, comprensivo di tornanti. I due del tandem partono e ci distanziano, Cristina non ci sta, mette il turbo e comincia a mulinare i tricipiti. Stacca la coppia ed arriva sul colle a mani alzate!
Michele arriva esterrefatto e con propositi di vendetta, ma tant’è abbiamo finito i nostri giri!  Chiudiamo con 55 km e 900 mt di guadagno altimetrico.  E’ quasi mezzogiorno, giusto per una rinfrescata con l’acqua fresca di una pompa e poi via in auto ancora a Genga per mangiare una pasta
…stavolta si, solo una pasta! Al ritorno in auto nei pressi di Faenza ci sorprende un diluvio che costringe quasi tutti gli automobilisti a fermarsi sulla corsia di emergenza.  Abbiamo trascorso cinque bei giorni in buona armonia visitando borghi e godendo delle splendide colline Umbro Marchigiane. Una cosa ci ha sorpresi; le Marche offrono paesaggi bellissimi e borghi medioevali che ti invitano a fotografare e visitare, ma non abbiamo incontrato che pochi cilisti e non ne abbiamo capito la ragione.  Essendo l’ultimo giorno di questa vacanza è doveroso ricordare l’impegno messo a disposizione di tutti da parte di Gelmino. Gelmino è super attivo, consulta in continuazione la mappa, fotografa a raffica sia fermandosi in punti caratteristici che in movimento. Ameno un “Grazie” ci stà.

PROTAGONISTI

Biagio. Il capo materiale e spirituale della spedizione. Rispettato da tutti, almeno in apparenza, ma se non ci fosse bisognerebbe crearne un sosia!

Gelmino. Vice capo. Ha fatto moltissimo per la riuscita di questa trasferta. Fotografo, cartografo, organizzatore e ciclista. Gli si può chiedere di più?

Cristina. Unica donna fra tanti uomini. Non una parola fuori luogo, mai una lamentela, cortese con tutti. Ottima atleta ha messo in difficoltà varie volte i maschi o presunti tali!

Giancarlo. Spesso a fianco di Cristina ma anche primo della fila sulle salite più impegnative. Generoso nell’ aiutare chi ha un momento di difficoltà.

Michele e Sebastiano. Michele è una vecchia conoscenza. Da lui ci si può aspettare di tutto. Nel bene e nel male. E’ in tandem con Sebastiano che è il nuovo della spedizione. Coppia perfetta; tanto è estroverso uno quanto è pacato l’altro.

Giovanni. Ultimo della lista ma primo per simpatia ed esuberanza. Atleta completo sia in salita che in pianura e pure in volata. In pratica va piano dappertutto ma lo sa nascondere molto bene. La foto in cui lo si vede a braccia alzate ha fatto il giro del mondo. Bravo Giovanni!

COMMENTO

Viaggio piacevole. Ottima compagnia. Percorsi molto belli sia dal punto di vista panoramico che da quello sportivo e culturale. Cucina ottima sia al mattino che alla sera all’agriturismo ma anche a mezzogiorno nelle varie località in cui ci siamo fermati. Il proposito di ritornarci nasce spontaneo. Lasciamo tempo al tempo ma un pensierino possiamo farlo!